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Chi ha paura della matematica?

Test svolti da migliaia di studenti indicano che gli adolescenti italiani occupano gli ultimi posti per risultati, rispetto ai loro coetanei europei.

Spettacoli di matematica
dedicati a giovani, alle loro famiglie ed agli insegnanti.
I test svolti da migliaia quindicenni indicano, senza ombra di dubbio, che gli italiani hanno risultati peggiori dei loro coetanei degli altri paesi dell’Europa occidentale .
Pensiamo che con iniziative di “diverti-istruzione” e di“matematica ricreativa” si possano sensibilizzare studenti, famiglie ed insegnanti sull’importanza della matematica, sulle sue applicazioni, sui vantaggi che derivano dal conoscerla, sui nuovi metodi didattici.

Per superare l’inconscia paura dei numeri , che in Italia ha assunto le dimensioni collettive di una vera e propria emergenza nazionale, un metodo potrebbe essere quello di esporre i giovani, saltuariamente, a piccole dosi sincrone di arte, matematica, musica e parole, sapientemente mixate da “docenti disc jockey” di grande cultura e di grande spirito.
Le nuove tecnologie favoriscono il mix e la compenetrazione tra varie arti, professioni, mestieri dato che, come in un nuovo Rinascimento, ai nostri giovani il futuro richiederà di essere un po’ matematici, un po’ artisti, musicisti, poeti.

I nostri spettacoli vogliono far capire ai giovani che, in un mondo che cambia così frequentemente, e così velocemente, bisogna studiare quello che non cambia: la matematica, la filosofia, l’arte, la letteratura.

Vorremmo far comprendere il bello dell’ ingegneria (matematica applicata) e dimostrare che la matematica si comprende anche con il cuore.

A tale proposito Spettacoli di Matematica ha sviluppato lo spettacolo teatrale “Una Magia Saracena”.
Questo “math show in tre parti” vuole essere pertanto una esperienza educativa divertente ed offrire agli spettatori mazzetti di fiori policromi, arte, matematica, musica, legati insieme da un anello didattico coerente.
L’ambizione è quella di far si che lo spettatore capisca o intuisca una equazione attraverso una poesia (in un recente convegno a Genova si è definita la matematica come la “poesia delle idee logiche”), un teorema attraverso un quadro (Vincent van Gogh provava a “dipingere l’infinito”), un principio fisico con una canzone (Leibnitz disse che la musica è “aritmetica inconscia”). Essendovi nell’uomo una molteplicità di forme dell’intelligenza, la musica, l’arte e la poesia potrebbero fornire spunti differenziati, complementari ai numeri ed ai concetti, utili a svegliare l’ “inconscio matematico” dei ragazzi.

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